Quest’anno la “buona idea” come pianta rigogliosa ha fatto germogliare un nuovo ramo fruttuoso: la fattoria didattica

 

 

di Gabriele Stoppani

La fattoria didattica

 

Un momento della Fattoria Didattica

 

Le buone idee hanno gambe lunghe. L’anno scorso la nostra associazione in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare ha dato vita al progetto “benessere” di cui ampiamente avevamo riferito nel numero di settembre 2016 della rivista EP. Aveva un obiettivo prossimo: offrire delle opportunità di studio piacevole, e quindi di benessere, agli studenti delle medie.
L’arte dell’insegnamento consiste nel far percepire il sapere allo studente come un prodotto da amare. Ma amare significa, come accade tra le persone, aver cura dell’oggetto amato perché se qualcosa o qualcuno ti coinvolge bisogna innanzitutto conoscerlo capirlo assisterlo quando l’hai di fronte e sentirne la mancanza quando è lontano, e quindi cercarlo con insistenza ed interesse. Il rapporto non può essere univoco altrimenti non funziona, perde vigore, si secca e muore. Sicuramente fuor di metafora il sapere non può esser imposto ma proposto e una volta scelto coltivato con passione.
Così proponemmo due laboratori: l’orto botanico e l’officina delle biciclette. Sicuramente hanno avuto successo perché a detta dei docenti sono riusciti a coinvolgere dei ragazzi che non trovavano motivazione nello studio istituzionale. Il percorso ha visto il “puer faber” non solo facitore ma anche creatore di cose, e per creare ci vuole testa così che il faber è diventato “sapiens” soggetto che pensa e progetta le cose, superando la disastrosa divisione, che spesso la scuola attua, tra pratica e teoria, tra azione e pensiero.
Ma il progetto aveva anche un obiettivo sociologico: realizzare la cooperazione tra le generazioni e dimostrare che gli anziani sono una risorsa e possono svolgere un’interessante vita civile e culturale anche dopo l’uscita dal mondo del lavoro. A diventare docenti sono stati Luciano Niero per l’orto botanico e Mario Zampierin per l’officina delle biciclette, entrambi soci e studenti del Nicola Saba. Col loro insegnamento hanno trasmesso ai ragazzi la loro esperienza, li hanno aiutati a crescere con conoscenze tecniche ed insieme con un sapere pratico che l’istituzione scolastica non sempre può elargire ai propri discepoli.
Quest’anno la “buona idea” come pianta rigogliosa ha fatto germogliare un nuovo ramo fruttuoso: la fattoria didattica. Tre vecchiotti: il sottoscritto, il titolare dell’orto botanico Luciano Niero e il responsabile dell’orto biologico Rossarol Enzo Casarin, han pensato bene di mostrare e insegnare ai ragazzini delle elementari dell'Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare di Mestre il ciclo della natura attraverso la nascita e la crescita delle piante orticole.
Il primo passaggio è stato di ordine istituzionale. Si è stipulata una “triplice” intesa tra la nostra associazione, l’Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare e la cooperativa sociale Coges che nella comunità don Milani ha delle bellissime e produttive serre per la coltivazione biologica degli ortaggi in cui lavorano esperti agronomi e fanno tirocinio di lavoro i ragazzi migranti minori colà ospitati. L’intesa ha partorito il progetto che è stato approvato dal collegio docenti della scuola, premessa imprescindibile per procedere nella pratica.
Il secondo passaggio è stato di ordine pedagogico. I tre di cui sopra hanno spiegato il progetto a tutte le maestre dell’istituto comprensivo, per l’esattezza quelle delle elementari Battisti e della Pellico di via Torino. E’ stato un incontro utile per chiarire alle docenti gli obiettivi dell’iniziativa e programmare le fasi e i tempi dell’operazione fattoria. Va da sé che i progetti per camminare hanno bisogno della collaborazione condivisa di tutti gli operatori.
Il terzo passaggio è stato di ordine squisitamente didattico. Sicuramente la fase più emozionante e gratificante, per i bambini e i tre vecchiotti. Gabriele e Luciano hanno preparato le fiorere, Enzo ha portato le piantine, le maestre i bambini, ed è cominciata la piantumazione. Ognuna delle 10 classi aveva una fioriera da allestire e nel tempo da curare. E’ stata una festa. L’entusiasmo dei bambini è contagioso e così ci siamo divertiti a rispondere alle loro mille domande, sul nome degli ortaggi, sui loro tempi di crescita, su quando vanno a maturazione, di che cosa hanno bisogno ecc. Luciano ed Enzo con semplicità e competenza hanno dato risposta alle loro curiosità ed hanno loro insegnato la strada per accudire e far crescere le piante con efficacia.